sabato 31 marzo 2012

Dressing Table: Glamour and Vanity

Il tavolo da trucco, toilette o dressing table, comunque lo si chiami, è il mobile femminile per eccellenza... sedersi davanti ad uno di questi ti fan sentire una diva...


Un po' come lei, la più diva di tutte...


Un tempo, le "signore" avevano a disposizione il tavolo da trucco e parrucco cui sedersi per ore per farsi belle...

Gerrit Dou - The Lady at her Dressing Table

Ora questo elemento di arredo è un po' trascurato, noi donne siamo sempre di corsa e il tempo del trucco, quando ce lo concediamo, è sempre meno... anche se, come dice la icon-woman Ines de la Frassange, è nei weekend che ci trascuriamo maggiormente, proprio per le persone che ci amano di più...

Intanto che ci pensate su, vi lascio con una panoramica di immagini...


 
 
 



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Buon weekend!!

ciao, a presto,
Marta

martedì 27 marzo 2012

Love at the First Sight: Ludwig Mies van der Rohe

Oggi è il 126° anniversario della nascita di un gigante dell'architettura e del design moderno. Sono particolarmente affezionata ad alcune sue opere perché sono legate ad uno dei più bei viaggi della mia gioventù a Barcellona, con 2 amiche storiche, i cui ricordi mi rimaranno per sempre impressi.


Ludwig Mies van der Rohe è stato un architetto e designer tedesco. Viene ricordato - assieme a Le Corbusier, Walter Gropius, Frank Lloyd Wright e Alvar Aalto - come maestro del Movimento Moderno. Parlare di lui vuol dire attraversare la storia del Movimento Moderno. Suoi sono il motto "Less is More" (il meno è più) e "God is in details" (Dio è nei dettagli).

Grazie all’apprendistato con Bruno Paul è tra i primi a capire l’importanza dell’arredo nello sviluppo del vivere contemporaneo: siamo nel 1910 i mobili erano ancora costruiti quasi esclusivamente a mano e su ordinazione del committente. In quegli anni in Europa si sviluppano anche altri studi, collegati alle arti applicate, per poter costruire arredi in modo “industriale”, utilizzando materiali nuovi e modulabili, per creare pezzi in serie più accessibili alle masse e introdurre un nuovo tipo di arredo, più funzionale e più adatto all’esigenza delle classi borghesi e alla struttura delle case e degli appartamenti che, contemporaneamente, in quegli anni, stavano sorgendo nelle città. Sono di questi anni i primissimi prototipi dell’arredo moderno.

Nel 1908 lavora nello studio di Beherens e conosce Le Corbusier e Gropius. Nel 1912 viene in contatto con Berlage, che lo introduce nel gruppo d’avanguardia De Stijl. Nel 1918 insieme a Taut, Gropius, Mendelsohn entra nel "Novembergruppe", di cui dirige la sezione architettonica. Inizia ad indagare le potenzialità dei nuovi materiali: vetro e acciaio.

L’apice espressivo di quel periodo è rappresentato dal Padiglione Tedesco per l'Expo di Barcellona del 1929. Pensato come opera provvisoria, è diventato il paradigma delle mutazioni che hanno attraversato la storia dell'architettura moderna. Ricostruito  fra il 1983 e il 1989, studiato, imitato, è stato fonte di ispirazione per generazioni di designer.



Ed i suoi arredi ancora oggi sono senza tempo. Prototipi di disegno industriale sono ancora oggi in produzione. La serie di arredi Barcelona (di cui ho parlato in un precedente post), la MR. Chair, la Tugendhat chair 254, MR chaise longue, Barcelona Couch, veri e propri pezzi cult, continuano ad essere prodotti da Knoll International con grande successo.



Nell’agosto del 1930 diviene direttore del Bauhaus, ma l’avvento del nazismo osteggia ogni movimento non aderente al programma di Hitler. Alla fine la scuola venne chiusa e Mies, amareggiato, si trasferisce a Chicago, dove la sua fama è già molto nota. A Chicago dirige dal 1938 al 1958 la sezione di architettura dell'Armour Institute (poi IIT), le cui sedi vengono da lui riprogettate e ricostruite.

Nel 1947 una grande mostra al MOMA di New York consacra definitivamente la sua fama. Tra le numerose opere del periodo americano, che hanno fortemente influenzato tutto il Novecento: la immateriale Casa Farnsworth a Plan nell’Illinois, le torri ad appartamenti Lake Shore Drive di Chicago, il "Seagram Building" di New York.


Nel 1962, ormai anziano e malato, è incaricato di realizzare il museo di arte contemporanea a Berlino. La Neue Nationalgalerie è l'opera più grandiosa e tragica di Mies: un'aula quadrata di quasi sessantacinque metri di lato con un tetto che poggia solo su otto pilastri in acciaio. L'ultimo edificio realizzato da Mies van der Rohe ne consacra la figura ad un'architettura classica senza tempo, paragonabile a quella dei templi greci.




Nel 1963 ha ricevuto la Medaglia presidenziale della libertà dal Presidente Kennedy.
Morì il 17 agosto 1969. Dopo la cremazione, le sue ceneri furono sepolte vicino a Chicago, come altri architetti nel Graceland Cemetery. La sua tomba è composta da una semplice lastra di granito nero e un albero di spino di Giuda.

Per saperne di più: http://www.miessociety.org/

ciao, a presto,
Marta

lunedì 26 marzo 2012

A Madrid per una Casa densa di Arte, Colori e Design

Questa casa appartiene ad una collezionista d’arte madrilena che ha riversato anche per l’arredo l’esplosione di fantasia e colori che ama nelle sue opere.

Moltissimi gli celebri elementi di design (dalla Ball Chair a l’Arco di Castiglioni, dalle Eames ai tavoli Tulip alla chaise-longue B306 di Le Corbusier), accanto a pezzi di arredo di Zanotta, The Rug Company, Etro home e altri ancora.

Tantissimo bianco che fa da sfondo a opere d'arte, fotografie, sculture, dipinti, abbinati a vasi, libri, cuscini, e tanti altri oggetti, per uno stile eclettico, allegro e personalissimo...








  


Credits

ciao, a presto,
Marta


venerdì 23 marzo 2012

Dressing Room: Cabina Armadio o Boudoir?

Sono felice di quello che ho, ma quale donna non vorrebbe almeno un giorno della sua vita fare shopping selvaggio e potersi concedere qualche lusso? Da qualche anno preferisco i negozi di bricolage e arredamento a quelli di abbigliamento ma, devo dire che quando vedo per strada una donna ostacolata nel passeggio dalle montagne di pacchetti che ha tra le mani, vorrei essere per un attimo lei e provare quello che prova... che poi sia shoping compulsivo da stress da carenza d'affetto non lo sapremo mai :-)

Ma poi, quelle donne super fashion dove li metteranno quei vestiti? non si può non citare il film Sex and The City nella scena in cui Big, come regalo di matrimonio per Carrie, al posto del solitario, fa trasformare uno sgabuzzino ad una "porta sola" in una meravigliosa cabina armadio a due ante, bianca, lucente, attrezzatissima, organizzatissima... vi riassumo la scena in questi tre frangenti...


Credits
In ogni caso, che sia minuta e superfemminile...


O enorme, addirittura a due piani...


La cabina armadio è attualmente uno dei sogni-feticcio di chi vuole rinnovare la propria camera da letto... piccola, piccolissima, purchè ci sia...

Ecco allora una carellata di quelle più romantiche, simili ad un boudoir, o moderne, ce ne sono per tutti i gusti... e buon shopping! ♥





Credit

Ciao, a presto,
Marta
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