Da sempre la cucina è dove si raccoglie, si conserva, si prepara e si cuoce il cibo, e dove spesso ci si riunisce per mangiare.
Da un punto di vista progettuale, la cucina è diventata col tempo il cuore nevralgico della casa, il luogo di punta, di calore e aggregazione del proprio focolare.
Sin dagli anni '50, i progetti delle cucine ruotano attorno alla nozione di "Triangolo di lavoro" (concetto che avevo sfiorato nel post precedente), laddove i tre angoli corrispondono alle tre zone dove si svolgono le attività principali di una cucina: lavello (o zona umida), frigorifero (o zona fredda) e blocco cottura (o zona calda). Il triangolo di lavoro stabilisce le distanza ottimali tra questi punti, in modo da garantire massima efficienza e comfort. Una delle regole fondamentali è che la distanza complessiva tra lavello, frigorifero e piano cottura non deve superare i 6 metri.
L'applicazione del triangolo di lavoro genera numerose possibilità per la disposizione della cucina. Le più frequenti sono:
1. DISPOSIZIONE IN LINEA: gli elettrodomestici e i mobili sono allineati lungo una parete. Si tratta di una soluzione compatta ed efficiente per le cucine strette; per avere l'indispensabile occorrono almeno 3 m di lunghezza; se però la cucina è troppo estesa, sarà scomodo lavorarci, per cui, se possibile, sarà preferibile scegliere un'altra soluzione.
2. DISPOSIZIONE A "L": è una soluzione diffusa, ideale per condividere lo spazio senza congestionarlo e i mobili angolari offrono tanto pratico spazio contenitivo. Un braccio della L può fungere da elemento divisorio in una zona di pianta aperta e si può facilmente integrare con la zona pranzo.
3. DISPOSIZIONE A "U": è sviluppata su tre pareti; frigorifero, piano cottura e lavello sono disponibili all’insegna della massima efficienza, spesso c'è un grande piano di lavoro e lo spazio contenitivo è notevole. I bracci della U dovrebbero, però, essere distanti almeno 2 metri.
4. DISPOSIZIONI SU PARETI CONTRAPPOSTE, è consigliabile per spazi stretti o limitati, Grazie all’uso razionale degli spazi, tale disposizione permette di ridurre al minimo i movimenti superflui. E' importante che la distanza minima fra le file contrapposte sia di almeno 120 cm, per rendere agevole l'accesso e l'apertura di ante e cassetti senza esserne intralciati. Questa disposizione è veramente effciente se il "cuoco" è uno solo... con più persone i passaggi risultano meno agevoli.
5. DISPOSIZIONE A ISOLA: dove l'isola, oltre che ricoprire funzioni contenitive, di zona di lavoro e anche alle volte pranzo, può essere sfruttata per il lavaggio e/o la cottura. E' davvero il sogno di moltissimi (me compresa J), una disposizione di grande tendenza e funzionalità, necessita però che la cucina abbia dimensioni importanti affinché i passaggi siano fluidi.
ciao, a presto!
Marta
Come dicevo nel post di ieri, al momento di comprare la cucina abbiamo considerato questa regola... la nostra è una disposizione a "U", non nego di avere una cucina ampia (non enorme), c'è una penisola coi fuochi e ai lati, contrapposti, lavandino e frigo!
RispondiEliminaLa disposizione di questi elementi è fondamentale, che la cucina sia piccola o grande!
Mmmhhh, mumble mumble, la mia cucina ha una parete con fuochi e lavandino, portafinestra e, nella parete che segue, il ripiano e i bussolotti, insomma è a "L" con portafinestra in mezzo ;)
Eliminaottima variante Martina... diciamo che anch'io ho una portafinestra che "rompe" un po' gli schemi.... ma perchè nei telefilm americani tutte le cucine hanno una finestra che da su un meraviglioso giardino? ufff
RispondiEliminaLAA: beata la tua ampia cucina, sicuramente in confronto alla mia sarà veramente enorme! :-))